Cronache e Notizie

Risposta al post di Fabio Marri su Monte Cantiere

martedì 28 luglio 2015

Premettendo che non associo nome e viso di Fabio a cui rispondo...e per questo mi scuso...gli porgo i complimenti per quello che ha scritto e per come lo ha scritto...per le emozioni che riesce a suscitare descrivendo cose semplici. La mia generazione spesso fatica in questo.
Solo una considerazione: si fa molta confusione tutti su cosa dovrebbe essere trail e cosa corsa in montagna o altro. Sono 4 anni che passo l'estate a correre solo o quasi trail in giro per tutta la regione e non solo..stante il caldo e il mio lavoro che oltre la domenica mi lascia ben poco altro per correre. Il monte cantiere non dovrebbe più portare il nome maratonina ma trail infatti..intanto..però non si può prenderlo a modello come il trail ottimale..perché non lo é..e poi non esiste un trail perfetto per tutti o perfetto in se stesso. Concordo assolutamente sul fatto che sia ottimo come primo approccio per imparare a correre e gestirsi in un trail..ma é questo il punto. Troppa gente quando il tracciato trail é molto abbordabile si iscrive senza le nozioni tecniche di base per correrlo, pensando che valgano le regole dell'asfalto (che poi anche qui si potrebbe aprire un libro...corridori e marciatori nessuno escluso)..ma non é affatto così. Chi é pratico di trekking o ancor più alpinismo capisce perfettamente. Si deve capire anzi intuire velocemente il rapporto del proprio corpo con chi ci corre attorno e con la natura: avere la chiara sensazione di come richiamare i piedi nelle disconnessioni, sentire un corridore più veloce di noi in arrivo e dargli strada dalla parte giusta (che poi bisognerebbe imparare a chiamare il passaggio a dx o sn), idratarsi e alimentarsi a dovere (ma vale più per i trail in autosufficienza o semi), corretto abbigliamento scarpe soprattutto ...e adeguata preparazione atletica..scusate la deformazione professionale..ma credo che molti corrano i trail non ben consci delle insidie a livello cardiovascolare che possono riservare...e non basta spuntarla al test da sforzo per il certificato agonistico, perché quello esclude solo problemi grossolani.
Quindi ben vengano gli allenamenti di gruppo anche sul trail..e magari nelle squadre più numerose, qualche incontro dove si possa discutere dei rudimenti della corsa..che magari chi ha iniziato "meno giovane" non ha mai ricevuto non avendo corso in pista.
Mi unisco ai complimenti agli organizzatori..bravi..come sempre!!!

Manu Rebuzzi

 
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