Cronache e Notizie

San Martino Spino (MN) "Na Corsa Par i Barcson"

mercoledì 24 agosto 2016

Bella serata di ormai fine agosto, in occasione della Sagra, il Gruppo Podistico Pico Runners di Mirandola (Quarantoli), la A.S.D.S. Sammartinese ed il Comitato Fiera hanno organizzato questa camminata podistica intitolandola " Na Corsa Par I Barcson". Elemento predominante della serata "LE ZANZARE" scritto ciò possiamo continuare con la cronaca. La voglia di correre , la curiosità di vedere posti nuovi ci ha spinto a venire da queste parti: San Martino Spino è una frazione del Comune di Mirandola (MO) si trova in uno dei lati estremi della provincia , il confine Mantovano non è molto lontano, così come il Fiume Po. Il ritrovo è presso il locale Campo Sportivo, spiccano immediatamente le moderne strutture in ferro con grossi pilastri e tenditori della Sala Polivalente e della Tribuna dello Stadio. Pochi i gruppi podistici ufficiali presenti, ma tanti podisti sciolti. La Partenza viene data all'inizio della strada che porta ai Barchessoni: queste uniche e singolari costruzioni hanno avuto diversi usi nell'arco del tempo: luogo Militare già al tempo dei PIco, allevamento di cavalli per il Duca di Modena, nel 1930 hanno ospitato il Genio Pontieri, poi per ultimo hanno costituito una Caserma per l'Aereonautica Militare. Sorgono nelle basse mirandolesi chiamate "Le Valli" hanno una Forma Poligonale con le classiche coperture a falda. La loro costruzione risale al 1892, vengono citati in una Mappa del Genio Militare, nel 1936 come "Centro Allevamento Quadrupedi", portano il nome di toponimi locali; Barchessone Vecchio, Barchessone Barbiere, Barchessone Portovecchio, Barchessone Fienililetto, Barchessone Cappello e Barchessone Pascolo. Gl'ultimi due sono stati distrutti da un incendio mentre il Barchessone Portovecchio è andato in rovina. Quello più piccolo è il Barchessone Fineliletto che ha solo la copertura senza muri perimetrali ed è l'unico fuori dalla tenuta Portovecchio. Il percorso inizia lungo una larga strada in comodo ghiaito che porta verso i Barchessoni, perfettamente in ombra è una vera pacchia, svolta a sinistra ancora un lungo rettilineo e si arriva alla devizione dei km 3 dai km 9 naturalmente scelgo Il Lungo è veramente troppo bello correre completamente all'ombra immerso nel verde senza la presenza di un'automobile. Si procede costeggiando un fosso pieno d'acqua immagino per irrigare, affianco un mia amica e compagna di società nonchè di innumerevoli chilometri, ecco che appare il ristoro intermedio: qui comincia l'operazione Zanzare, siamo completamente assaltati da nugoli di questi terribili insetti, il personale al ristoro salta come non mai non so come siano riusciti a sopravvivere cosi come la temeraria Teida cha viene attaccata da tutte le parti, l'ho vista correre con al collo la macchina fotografica. Si inizia la fase di rientro, devo precisare che il tracciato è stato adeguatamente segnalato con frecce direzionali e qualche volenteroso volontario che deve essersi imerso nell'Autan per non essere divorato. Dopo una svolta a destra ecco che ci appare il Barchessone Vecchio in tutta la sua particolare configurazione. Questo Barchessone è stato costruito dalla Camera Ducale nel 1824, fu quasi distrutto da una rotta di Po ma ricostruito per ospitare il Centro Militare. Ha una pianta poligonale di 16 lati , un diametro di 29 metri, un unico pilastro centrale serve da sostegno per il secondo piano che ha muri di tamponamento e finestre. All'interno del pilastro c'è una stretta scala a chiocciala illminata dalla lanterna che costituiva l'unico accesso al piano superiore prima che venisse costruita la scala esterna. Questo Barchessone è chiamato anche " La Basilica delle Valli". Testimonianze dirette raccontano che specialmente nei mesi invernali i cavalli dopo essere stati in condizioni di semi stato brado per tutto il giorno venivano ricoverati per la notte nei Barchessoni dove venivano lasciati liberi senza ferri così non rischiavano di ferirsi tra di loro. Attualmente Il Barchessone Vecchio è inagibile presenta profonde crepe dovute al Sisma del Maggio 2012: era stato restaurato, al piano terra ospitava mostre, eventi e concerti musicali mentre al secondo piano aveva la sede La Raganella un centro di cultura ambientale. Lasciamo il Barchessone che adesso ospita una struttura ricreativa privata collocata nei prati adiacenti. Una stretta stradina ci porta sul viale principale dell'andata, veniamo raggiunti dai primi che hanno la casacca dei Pico Runners, all'arrivo molti podisti presenti il ristoro è preso d'assalto ma regge è anche molto ben fornito e vario, inoltre qualche metro più avanti vengono afferti spicchi di Comero fresco non male, interessante la macchina che taglia perfettamente il Cocomero. Premio di partecipazione: una bottiglia di vino. Vorrei segnalare che questa zona è parte di una grande oasi naturale che comprende Le Valli di Mortizzuolo, di Gavello e di San Martino Spino dove si possono vedere innumerevoli speci sia di Flora che di Fauna di cui alcune rarissime. Per concludere, mi rendo conto di essere stato lungo ma era inevitabile. Personalmete la corsa mi è piaciuta tanto, Le Zanzare sono un discorso a parte, pensate come potrebbe essere una corsa podistica organizzata di domenica mattina non in piena estate!! Semplicemente Fantastica.

Renzo Barbieri

 
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