Cronache e Notizie

Winter Trail di Palazzuolo sul Senio.È anche colpa di Italo

mercoledì 17 dicembre 2014

Un po’ mi dispiace di non aver partecipato alla festa, con successo di pubblico e di critica, svoltasi a Reggio domenica: cercherò di esserci l’anno prossimo, ma forse è la tarda età che mi spinge a cercare sensazioni nuove, prima che la luce si spenga del tutto. E forse è anche Italo, che mi inonda di link e di suoi programmi per trail o corse strane, molto spesso all’insegna dell’ “armiamoci e partite”, ma io abbocco.
Domenica 14, per esempio, andava in scena in Romagna (sebbene anagraficamente stiano già sotto la provincia di Fi-Renzi) l’ultimo atto della bellissima serie di trail organizzata dal “Terzo Tempo” alias “Cinghiali”: uno dei pochissimi trail che mancava alla mia collezione, e così in extremis ho deciso di iscrivermi. Un po’ a rischio, perché la visita di idoneità sportiva era calendariata solo il giorno prima della corsa: se mi bocciavano… almeno non ci avrei rimesso i soldi, perché gli organizzatori, veri gentlemen, si accontentano della prenotazione, con pagamento in loco senza maggiorazione.
L’idoneità è venuta (anche se la prof, dopo i complimenti di rito, ha aggiunto: questa idoneità prova solo che lei, oggi, sta benissimo: ma cosa sarà domani, non lo garantisce; per me potrebbero anche avere validità di 2 anni, il grado di previsione del futuro non cambia)…, e dunque domenica mattina sono partito con tutta tranquillità, favorito anche dall’orario di partenza molto ‘umano’, le 10.
La zona è sempre la stessa, intorno a Casola (attenzione che già da gennaio si riparte con un trittico, una gara al mese, e classifica complessiva). All’ingresso di Palazzuolo, un cartello avverte che è stato indicato come il luogo d’Italia dove è più piacevole vivere, e in effetti il centro è delizioso, oltre tutto arricchito da un mercato di generi alimentari tradizionali, compresi i “frutti dimenticati” che non arrivano più alle ipercoop perché i fighetti di oggi li snobbano.
Sulla falsariga della maggior parte dei trail romagnoli, la distanza è intorno ai 19 e l’altimetria sui 1000 metri; annunciata prevalenza di fondo sassoso, dunque poco fango. Lascio allora in auto i bastoncini, la cui utilità si rivelerebbe alquanto modesta. Gli iscritti, per un numero chiuso di 200, sono circa 190, i partenti risulteranno 170; a differenza di occasioni consimili, manca un percorso ridotto. Tassa di iscrizione di 20 euro comprensiva di pacco gara (dove c’è anche mezzo chilo di miele locale, dunque 3-4 euro almeno) e di pasta party (quotato 10 euro per i non corridori).
Percorso abbastanza agevole, nel senso che l’unico tratto un po’ pericoloso è un discesone ripido intorno al km 12; sul crinale tra le valli del Senio e del Lamone (Marradi è lì sotto) ci sono sette cime o cimette da superare, tra il km 4 e il 14, alte dagli 800 ai 920 metri (quota base sono i 434 metri di Palazzuolo); poi, fra il 14 e il 18 si va giù di 450 metri, ma generalmente su carrarecce corribili, con qualche intervallo di salite (le uniche nelle quali ho la speranza di raggiungere qualcuno).
Un solo ristoro, verso il km 7 (vicino al punto più bello della gara, una stupenda pieve romanica appollaiata in cima al monte). Era suggerito di avere con sé mezzo litro d’acqua, ma dato il freschino (7 gradi) e l’umidità all’87%, ne facciamo un uso minimale. Segnalazioni sufficienti (non sovrabbondanti): ma nei due punti in cui si devia dal percorso ‘logico’ per imboccare un sentierino, c’è abbondanza di frecce e sbandieratori in carne e ossa. Niente asfalto salvo i dintorni di Palazzuolo (aspetto sempre il momento in cui i talebani del trail cospargeranno di fango anche i centri città in modo da creare un percorso “tout-terrain”); dunque Francesco Montanari e Micio Cenci potrebbero ben promuovere questa corsa tra le raccomandabili.
Non riconosco modenesi, salvo la perpetua (nel senso che non si ferma mai) Ermanna Boilini, che mi raggiunge proprio nel discesone a 2/3 di gara; facciamo un paio di km insieme, confidandoci i rispettivi segretissimi progetti (ma lei all’Utmb seguirà la saggia programmazione che le consigliai io mesi fa, senza esagerare); poi vola in discesa, dove la porta il cuore e l’aspettano foto trionfanti, e mi precederà di due minuti, dopo aver sportivamente fatto fuori altri 5 o 6 concorrenti.
Dall’ordine d’arrivo vedo 28° assoluto Gabriele Sighinolfi di Mud & Snow, in 1h 58; poi Enrico Bertani (2.17) e Andrea Nicolini (2.24), della Madonnina, poi l’Ermanna e il sottoscritto (il cui unico primato è quello dell’età), infine Maura Albonetti della MDS (3.27).
Docce caldissime finché non mi sono insaponato io, esattamente quando l’acqua comincia a venire giù fredda; pasta-party abbondante di salsiccia in umido coi fagioli, ma col vino contingentato: sia io che l’Ermanna dobbiamo fare un giro dei tavoli per riempire, da due o tre bocce, un bicchiere.
Insomma, tutti contenti e, malgrado il gelo annunciato, a programmare dove andremo nei prossimi giorni. Adesso si preannuncia un’ennesima iniziativa nuova a San Donnino, e sarebbe un peccato rinunciarci: ma Italo mi ha già invitato in almeno due posti diversi, a San Michele Tiorre per un trail e una mangiata finale, e a Predappio per una maratonina ondulata… A noi!

Fabio Marri

 
Il sito degli amici podisti modenesi e reggiani - www.modenacorre.it - www.reggiocorre.it -gestione